"Gli esseri umani hanno creato il problema, io lo risolverò!". Queste le parole con cui l'appena diciannovenne Boyan Slat ha dichiarato guerra alla Pacific Trash Vortex, la gigantesca isola di rifiuti che che si è accumulata nell'Oceano Pacifico da circa quaranta anni.
Questa enorme discarica marina iniziò a formarsi nei primi anni '80 quando, per effetto della corrente oceanica, cominciarono ad accumularsi rifiuti non biodegradabili nell'Oceano Pacifico tra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord, praticamente tra la California e le Hawaii.
L'estensione di questo "mostro ecologico" non è ancora nota con precisione: le stime più ottimistiche parlano di 700.000 km² (dimensioni simili a quelle della penisola iberica!), mentre le più catastrofiche stimano più di 10 milioni di km² (quasi quanto gli Stati Uniti d'America!). La densità stimata della plastica, invece, è di 3,34 × 106 frammenti per km², con la concentrazione di microdetriti di plastica che, in alcune zone, pare superare quella del plancton.
A causa della non biodegradabilità della plastica, la Pacific Trash Vortex impiegherebbe circa 72 milioni di anni per "auto-ripulirsi", ma, se il progetto Ocean Clean Up del giovane Boyan Slat andasse a buon fine, entro 5 anni potrebbero essere stati smaltiti e riciclati addirittura il 50% dei rifiuti e, in caso di successo, potrebbe essere esteso a tutti i mari del pianeta. Il progetto di pulizia prevede l'utilizzo un sistema di macchinari ideati dallo stesso Slat e messi a punto da team di scienziati e ingegneri. Il sistema è composto da una catena di barriere galleggianti, della lunghezza di due chilometri, poste in favore di corrente (esattamente la stessa corrente che ha portato alla creazione dell'isola!) che convogliano la plastica verso diverse piattaforme che fungono da imbuto, o meglio, da raccoglitore e verso cui, con cadenza mensile, si dirigeranno imbarcazioni in grado di raccogliere i detriti.
Per ammissione dello stesso Boyan Slat, l'Ocean Clean Up potrebbe dare il via a un effetto domino di maestosi progetti per la salvaguardia dell'ecosistema e il genere umano inizierebbe, finalmente, a usare la tecnologia la per migliorare le condizioni ambientali del nostro pianeta!
Per promuovere e sostenere la protezione dell'ambiente e dell'ecosistema marino, PSS Worldwide ha istituito il progetto WED (acronimo di: "Water - Enviroment – Divers").