“Kamene Tajne” alias
“Stone secret” è il nome della spedizione organizzata, alla Sorgente di Kusa (Croazia) lo scorso Agosto, dal DDISKF: gruppo speleologico croato con il quale collaboro da anni.
Obiettivo principale del mio gruppo di speleosub è proprio questa sorgente che sgorga nei pressi della foce del fiume Zermanja, a sud ovest della catena del Velebit.
Nell’agosto del 2017 le esplorazioni avevano raggiunto i 1700 metri e superato tre sifoni e un insieme di tratti aerei. Quest’anno tra luglio e agosto siamo ritornati in questo sistema di cavità sotterranee tra loro collegate e accessibili dall’esterno (sistema carsico). Dieci giorni sono stati utilizzati per topografare la parte già esplorata nel 2017 e altri 7 per proseguire le esplorazioni e per effettuare la topografia delle nuove gallerie. Il risultato finale è stato di 2200 metri totali di grotta topografati , di 2700 metri di grotta esplorati di cui 1350 metri di gallerie allagate.
La complessità esplorativa nasce dalla necessità di superare i vari sifoni che, per profondità e lunghezza, hanno bisogno di attrezzature che fuori dall’acqua sono pesanti e ingombranti. Questo significa attraversare le parti aeree con grandi sforzi dovendo uscire dall’acqua con la muta stagna e trasportare sulla schiena attrezzature che arrivano a pesare anche 35 chilogrammi. A tali sforzi si aggiungono le difficoltà causate dal terreno accidentato e scivoloso, dalle arrampicate e dai passaggi stretti. Alla faticosa parte aerea del percorso si aggiungono una serie di difficoltose immersioni ripetitive per attraversare i tratti subacquei. Questa è una condizione che espone al rischio della malattia da decompressione che potrebbe complicare, ulteriormente, la gestione dell’esplorazione.
Lo sviluppo e la profondità dei sifoni per raggiungere la parte più lontana della grotta sono:
primo sifone: sviluppo 200 metri e profondità 48 metri;
secondo sifone: sviluppo 500 metri e profondità 53 metri;
terzo sifone: sviluppo 120 metri e profondità 12 metri;
quarto sifone: sviluppo 530 metri e profondità 63 metri.
Le arrampicate tra i vari sifoni sono state brillantemente superate risalendo, in libera, passaggi verticali, alti oltre 10 metri, attrezzati poi con corde fisse per ottimizzare velocità e sicurezza.
La
sorgente di Kusa è ancora da esplorare con prospettive molto promettenti. L’impegno per le esplorazioni è notevole (e non per tutti!) ma l’entusiasmo e la soddisfazione che ogni volta pervade me e il mio gruppo ci spinge sempre a ritornare… alla prossima!
Partecipanti:
Luigi Casati, DDISKF, Adriano Ballarin, Alessandro Giobbi, Carlo Venezia, Davide Corengia, Michael Walz, Patrick Deriaz, Stephane Girardin.
Ringraziamenti:
PSS Worldwide, Diving Tecnical Center - Bombole, Nardi - Compressori, Easydive – custodie, Parisi - Mute, Suex - Propulsori, Tecnodive - Booster, Utengas, Xdive - Illuminatori,
#PSSPeople.